Bocciato l’emendamento presentato nell’ultimo consiglio dal gruppo indipendente Forza Italia Lavagno contro un discusso sconto su oneri urbanistici
Nell’ultimo consiglio comunale del 22 Aprile, l’amministrazione ha portato al voto una proposta di deliberazione con oggetto una variante allo strumento urbanistico.
Tale variante consentirebbe il cambio di destinazione d’uso di tre manufatti che risiedono nella cosiddetta Oasi di San Giacomo, consentendo di svolgere negli stessi una attività “turistico-ricettiva complementare”. Premesso che siamo tutti d’accordo che sia giusto e doveroso incentivare ed assecondare il prezioso contributo solidale che l’Istituto Don Calabria svolge in quella sede ( come è stato sottolineato dai consiglieri di opposizione!), è da evidenziare la formula, definiamola innovativa, con la quale il Comune di Lavagno rinuncia ad incassare parte degli oneri dovuti dall’Istituto per la suddetta variante.
Si legge infatti nella proposta che:
“che l’art.4 della suddetta bozza di CONVENZIONE URBANISTICA prevede quanto segue:
Art. 4 – ONERI A CARICO DEL SOGGETTO ATTUATORE Il soggetto attuatore si obbliga a versare al Comune all’atto dell’avvenuta variante urbanistica (Cambio d’uso senza opere) il contributo di costruzione determinato dall’Ufficio Competente in Euro 47.868,73 e da versare come segue: -Euro 30.000,00 in unica soluzione tramite bonifico entro il 31/10/2025; -Euro 17.868,73 da commutare nel dare la disponibilità della sala “Auditorium” della sala “Cantinone” a favore del Comune di Lavagno per un massimo di 3 (tre) eventi all’anno, da concordarsi di volta in volta tra le parti, da svolgersi entro i primi 5 anni dalla stipula della presente convenzione;”
Spiegandola in parole povere, il Comune rinuncia ad incassare parte degli oneri che qualsiasi cittadino, o azienda DEVE versare quando ottiene un beneficio da una variante, in cambio della possibilità (non è detto che questo avvenga anche perché non è stata presentata alcuna programmazione con relativi preventivi di spesa!) di utilizzare una delle sale della struttura per proprie manifestazioni. Uno “sconto” insomma di oltre un terzo della cifra non in cambio di un bene tangibile per la comunità, ma di una ipotetica possibilità di utilizzare, per sole 15 volte peraltro, una sala che, alla fine, svolge la stessa funzione che già svolge ad esempio la sala civica di San Pietro.
Una procedura che probabilmente non si è mai vista prima, dal momento che prassi insegna che quando, per fare un esempio, un costruttore ottiene una variante che gli porta un evidente beneficio economico, oltre a pagare IN TOTO gli oneri di legge, molto spesso (se non sempre) “dona” alla collettività delle opere vere e proprie, come nel recente passato è successo, che possono essere piastre polivalenti per lo sport, spogliatoi per le palestre, giardini pubblici…
I consiglieri di Forza Italia Lavagno hanno presentato in sede di consiglio un emendamento per confermare il loro parere favorevole a concedere la variante, ma chiedendo che venisse tolto il punto relativo allo “sconto” sugli oneri, ricordando che tali somme servono al comune a finanziare quei piccoli o grandi lavori che derivano dal maggior flusso di persone che inevitabilmente crea una variante di questo genere, è che proprio per questo è necessario che vengano interamente versate e che siano a disposizione della collettività.
L’amministrazione, ancora una volta dimostrandosi refrattaria a qualsiasi proposta, ha ignorato l’emendamento ed ha deciso di andare avanti per la propria strada, aprendo così un pericoloso precedente nelle trattative su un contributo che non dovrebbe mai essere messo in discussione: da oggi insomma, qualsiasi versamento di oneri al comune potrà essere oggetto di negoziazione, lasciando così all’umore e alla convenienza politica del momento, la decisione di quanto incassare e quanto no… Un po’ insomma come si faceva al mercato delle vacche grasse.